Un metodo efficace
Per molti anni nel settore architettura e ingegneria abbiamo sentito parlare di CAD Computer Aided Design che definisce un formato digitale e una famiglia di software basati su elementi geometrici vettoriali. L’utilizzo di questi strumenti ha sostituito il disegno tecnico manuale generalmente eseguito con il tecnigrafo ma, salvo qualche piccola eccezione, ne riveste i principi fondamentali. In un caso tutto viene disegnato con la “matita”, nell’altro tutto viene rappresentato da vettori:
una linea può rappresentare indistintamente un muro, un ingranaggio, la gamba di un tavolo.
Il sistema BIM, Building Information Modeling, cambia il concetto di rappresentazione CAD. Non saremo più chiamati a rappresentare un elemento in una vista, pianta prospetto e sezione, ma
ogni elemento verrà modellato nelle tre dimensioni e di conseguenza “visto” nella vista e nella scala adatta.
Non si parla più di vettori ma di elementi, non si parla più di rappresentazione ma di modellazione. Il BIM è questo metodo di ordinare tutte le informazioni legate ad ogni elemento utili per la progettazione, costruzione e gestione di un edificio.
Fattore chiave di qualità è l’univocità del dato.
Ogni elemento, come nella realtà, esiste solo una volta ed è contraddistinto dal suo ID (Identity Document) e dalle sue caratteristiche (parametri).
Questo significa che la modifica di un elemento genera automaticamente l’aggiornamento di tutte le viste di progetto, piante, prospetti, sezioni, rendering, ma anche abachi, computi…
Se a questo aggiungiamo la possibilità di condividere il progetto tra diversi utenti attraverso privilegi di accesso, è facile immaginare come una tecnologia di questo tipo riduca drasticamente le possibilità di errore in una progettazione integrata.
Dal 2006 utilizziamo questa tecnologia di lavoro con il software Revit, il BIM di Autodesk.