Ricordo perfettamente il momento in cui vidi Bebe Vio trionfare per la prima volta alle Paralimpiadi di scherma. Era il 2016 a Rio, e il suo urlo di gioia, carico di una vitalità straordinaria, mi lasciò senza parole. In quel momento, Bebe non era solo un’atleta, ma un simbolo di resilienza, un esempio di come la volontà di vivere e di non arrendersi possa trasformare ogni ostacolo in un’opportunità.

La sua storia è un racconto di evoluzione continua, non solo nella sua capacità di affrontare la malattia, ma anche nel modo in cui ha trovato forza nei suoi tre pilastri: la scuola, gli scout e la famiglia. Questi gruppi l’hanno supportata, permettendole di crescere e di affrontare la vita con un’energia inesauribile.

Questo concetto di evoluzione, di crescita attraverso il cambiamento, è centrale anche nell’architettura. Come Bebe si è adattata e ha trovato nuovi modi per esprimere la sua vitalità, così anche noi, nel nostro studio, cerchiamo di rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti, adattandoci e innovando continuamente.

La sua gioia contagiosa, la sua capacità di superare ogni ostacolo, ci ricorda che, nel nostro lavoro, non dobbiamo mai smettere di cercare soluzioni creative, di ascoltare e di evolverci con passione e dedizione.

In fondo, l’architettura, come la vita di Bebe, è un viaggio di continua scoperta e crescita, un’evoluzione che ci porta a creare spazi che non solo rispondono a bisogni pratici, ma che ispirano e trasformano chi li vive, trascendendo la materia per toccare le corde più intime dell’animo umano.

Voglio concludere con un sincero ringraziamento a Bebe, per averci mostrato con il suo urlo di gioia e la sua straordinaria vitalità che, anche di fronte alle sfide più grandi, possiamo trovare la forza di non arrenderci mai. Questo è un invito per tutti noi, non solo come architetti, ma come esseri umani, a vivere con la stessa intensità, a non dimenticare mai che abbiamo l’opportunità di evolverci e di crescere, trasformando ogni ostacolo in una possibilità.

Tobia

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