Il
progetto nasce come ampliamento della struttura ospedaliera esistente situata
in Via Spagnoletto. La sfida del progetto è stata quella di rinnovare l’idea
comune di “ospedale anonimo e poco curato” riportando l’attenzione su
chi lo abita ed integrando i molti vincoli tecnologici e strutturali
nell’armonia dell’edificio.
L’edificio
si confronta con la città a due livelli: un fronte solido, associato
all’immagine di uno scudo, rivestito in lamiera di zincotitanio e pietra
grigia, protegge il paziente su Piazzale Brescia, ampia e trafficata; un fronte
arretrato rivestito in pietra beige si apre in ampie vetrate opaline e di
diversa altezza su via Magnasco, ben
alberata
e poco trafficata, così come sul retro che affaccia su via Montorfano. Il
volume compatto a piani sfalsati si appoggia su un massiccio basamento lapideo
che si sviluppa sul fronte di Piazzale Brescia. La zoccolatura è rivestita con
due tipi di marmo, Giallo d’Istria e Grigio Oriente, ed è scavata in diagonale
per accompagnare l’utente verso la scalinata d’ingresso. L’atrio a tre altezze
si configura come punto nodale della composizione.
L’edificio
è composto da 13 livelli di cui 9 fuori terra e ospita 160 posti letto più 8 di
terapia intensiva. Ai piani interrati vi sono i parcheggi che ospitano 100
posti auto, locali di servizio e locali tecnici. Al piano seminterrato si trova
il reparto di diagnostica per immagini. I piani fuori terra sono principalmente
dedicati alle degenze, al pronto soccorso, terapia intensiva e riabilitazione.
Accolgono i servizi legati all’attività ospedaliera, alla ricezione oltre ad
uffici amministrativi e sale convegni. All’ultimo piano vi sono gli uffici di
direzione. Il terzo piano è interamente occupato dai locali tecnici
impiantistici. La struttura è corredata da tre nuclei di collegamento
verticale: il primo al servizio delle attività sanitarie, il secondo collegato
all’ingresso principale ed utilizzato dal pubblico, il terzo costituito da una
scala di sicurezza.