Realizzare maquette durante le fasi di progetto è utile e appassionante. Ci consente di conoscere ciò che immaginiamo con immediatezza e sintesi.

Certamente esistono molti strumenti digitali che permettono di vedere come sarà, ma sono convinto che i modelli di studio ci avvicinino molto di più al risultato finale.

Siamo liberi di muoverci, abbassarci cambiare angolazione di vista, intravedere scorci, effetti di luce, …poi, le mani,poter plasmare riducendo la distanza tra il pensiero e l’oggetto è un’esperienza da provare



 

Anche la tecnologia ci viene in aiuto e oltre a cartoncino, plastilina, spilli, balsa utilizziamo la stampa 3D.

È un processo diverso da quello della maquette realizzata a mano.

Si parte da un modello digitale, siamo fortunati lavorando in BIM il modello è sempre disponibile, da ottimizzare a seconda della scala di stampa, si passa ad un software specifico che scompone il modello in sottilissimi starti orizzontali (slicer), quindi si procede alla stampa additiva.

Non è immediato. C’è distanza tra pensiero  e oggetto generato, ma solo nel processo.

Prendere in mano per la prima volta la stampa di un progetto è sempre un emozione. Un’idea che prende forma, e non direttamente dalle mani. Diventa quasi estranea e per questo incuriosisce.