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Scuola Aurora Bachelet

Istruzione
Codice Progetto: 0600999
Tipologia: Istruzione
Stato: Costruito
Dimensione: 20.485 mq SLC
Data: 2012
ITI Team: Tobia Marcotti, Filippo Resteghini, Chiara Mazzotti
Workflow:
Credits: Fotografo: Daniele Domenicali
Visualizza la scheda Sviluppo Operativo

Scuola Aurora Bachelet

Un progetto per crescere

Il progetto della nuova sede della Scuola L’Aurora Bachelet nasce dall’ascolto. Ascolto delle persone, dei ragazzi, degli insegnanti, delle famiglie. E ascolto del luogo, di un lotto periferico dove la città si sfilaccia e lascia spazio alla campagna. In questo spazio di margine, dove il silenzio incontra l’orizzonte aperto, abbiamo immaginato un’architettura che non solo ospita ma accompagna: che protegge senza chiudere, che orienta senza imporre.

Nei primi sopralluoghi, il confronto diretto con gli spazi della vecchia sede è stato determinante. I corridoi utilizzati come aule, gli spazi comuni riconfigurati per accogliere attività diverse, raccontavano una vitalità potente, una scuola viva che si adattava ai limiti fisici con intelligenza e desiderio di bellezza. I bambini, osservati mentre entravano, giocavano, interagivano, ci hanno insegnato che il progetto doveva essere prima di tutto per loro: “questa scuola è bella… si vede che è stata fatta per noi”, diranno poi il primo giorno di lezione.

L’architettura ha preso forma come un organismo, per usare le parole di Maria Antonietta Crippa, “che ci invita a muoverci, a salire, affacciarci, entrare, uscire… come in un bosco”. E proprio l’immagine del bosco è stata guida progettuale: durante il sopralluogo sul terreno, la percezione della luce che filtrava dalle chiome degli alberi, generando una penombra viva e accogliente, è diventata metafora concreta per l’architettura. Così sono nate le “foglie” metalliche che schermano le aule esposte a sud, così si è disegnata la copertura lignea che vibra e muta nella sua geometria come rami mossi dal vento.

L’atrio, posto nel cuore del progetto, è il primo gesto di accoglienza. Uno spazio luminoso, trasparente, aperto: è la soglia e il centro, il luogo dove si incrociano i percorsi e si costruisce un’identità comune. Qui, ogni bambino può sentirsi riconosciuto, ogni adulto può intuire il senso della scuola. Non è un corridoio di passaggio, ma una “piazza” coperta, dove esporre, incontrarsi, riflettere.

Dall’atrio si diramano due ali, distinte ma complementari, che ospitano rispettivamente la scuola primaria e quella secondaria. I percorsi si snodano lungo gallerie a doppia altezza che sono insieme balconate, osservatori, spazi d’incontro. La scuola è pensata come “cittadella”, secondo l’immagine evocata ancora da Crippa: un insieme articolato di luoghi dove i ragazzi possano crescere in autonomia e responsabilità, riconoscendosi parte di una comunità viva.

Le aule sono “nidi” aperti sul giardino, dove il legame con la terra diventa parte dell’esperienza educativa. Le gallerie, le viste, gli scorci prospettici sono stati studiati per far percepire la complessità e la ricchezza dello spazio, per educare anche attraverso la forma. “Le finestre della biblioteca sembrano le pagine di un libro aperto”, ha detto una studentessa, e nulla ci è sembrato più vero.

Questo progetto è nato da un’intensità condivisa, da un gruppo che ha messo in gioco sensibilità e competenze per dare forma a un’idea di scuola capace di educare attraverso l’architettura. Una scuola che accoglie, accompagna, ispira. E che, nel fare questo, contribuisce all’evoluzione culturale del nostro tempo.

Di questo progetto abbiamo seguito anche lo Sviluppo Operativo